PROGETTO EDUCATIVO DIDATTICO
anno scolastico 2023/2024
3,2,1 via… si parte!
I bimbi che si approcciano per la prima volta alla scuola dell’infanzia attraversano una fase delicata, che vede il distacco da mamma e papà, la conoscenza delle maestre e dei compagni e l’inizio di un processo di crescita, consapevolezza, conoscenza di sé e di relazione con gli altri.
I bimbi che rientrano dopo la pausa estiva e ritrovano i compagni dell’anno precedente, devono rafforzare il grado di appartenenza e di continuità all’interno del gruppo, ritornando al ritmo quotidiano e alle sue regole.
La parola ACCOGLIENZA assume un significato importantissimo e si traduce in atteggiamenti di cura, ascolto, pazienza, attenzione e valorizzazione di ciascun bambino e genitore. ACCOGLIENZA è interessarsi alla storia di ogni bambino, al suo mondo affettivo e alle sue aspettative; è pensare e creare un ambiente gioioso e stimolante, in cui il bambino sia felice di sperimentare ogni giorno.
E’ “ un modo di essere ”in ogni relazione ed è
parte integrante del progetto educativo.
“ Manco per sogno” è il libro scelto come supporto nel periodo d’inserimento e una simpatica pipistrellina di nome Pasqualina svolazza tra i bimbi, giocando con loro…
ARIA, ACQUA, TERRA e FUOCO
Esiste un fortissimo legame tra infanzia e natura che produce potenzialità educative e di apprendimento, favorisce lo sviluppo sensoriale ed emotivo e regala esperienze uniche.
La natura, per tutti noi, è maestra di calma, pazienza, attesa, rispetto, bellezza ed ordine.
Il contatto con la natura ed i suoi elementi favorisce una crescita sana ed armonica, dona un senso di libertà, aumenta la conoscenza del proprio corpo, perfeziona il senso del movimento, dell’autonomia ed indipendenza; i bambini guardano, osservano, ascoltano ed assaporano la semplicità e la grande bellezza della natura e fanno tesoro di tutto ciò che vivono. Sono molto sensibili ed attenti alla cura ed al rispetto della “ terra e dei suoi abitanti “ e questo aspetto deve diventare un valore indispensabile da tradurre in mille gesti quotidiani.
I quattro elementi aria, acqua, terra e fuoco stimoleranno la nostra curiosità, diverranno occasione per esplorare, toccare, sentire, immaginare e raccogliere dati e saperi. Approfondiremo la loro conoscenza attraverso giochi, letture, elaborati; raccoglieremo materiali, stimolando l’osservazione, “sporcandoci“ mani e piedi; sentiremo su di noi il calore del sole o il bagnato della pioggia.
Il ritmo della stagioni nei colori e nelle forme, scandirà il tempo che trascorre, a volte lento altre veloce.
Anche nell’arte e nella musica ricercheremo il mondo che ci circonda, accompagnando lo sguardo del bambino, allenandoci all’ascolto di suoni, rumori, melodie, silenzi.
Tutto ciò vogliamo viverlo insieme, crescendo nelle relazioni, creandoci “un sentimento della natura” (M. Montessori)
“…ogni cosa è strettamente collegata su questo pianeta e ogni particolare diventa interessante per il fatto di essere collegato agli altri. Possiamo paragonare l’insieme ad una tela: ogni particolare è un ricamo, l’insieme forma un tessuto magnifico” ( M. Montessori).
Ogni giorno, SECONDO UNA ATTENTA PROGRAMMAZIONE, SI INTRECCERANNO LE VARIE ATTIVITÀ: SENZA AFFANNO, CON UN GIUSTO RITMO, CON ELASTICITÀ, ma soprattutto seguendo I TEMPI DEI BIMBI, PERMETTENDO A CIASCUNO DI ESPRIMERSI E RAGGIUNGERE I VARI OBIETTIVI.
Creazione di uno spazio all’interno della sezione
“IL CONFLITTO COME RISORSA PER SOSTENERE L’ALLEANZA EDUCATIVA”
Le insegnanti, dopo aver partecipato al convegno “ Il conflitto come risorsa per sostenere l’alleanza educativa” tenuto dai pedagogisti Daniele Novara e Marta Versiglia, hanno deciso di sperimentare il metodo pedagogico del “litigare con metodo” (ideato appunto dal dottor Novara) partendo da una sezione pilota.
Il Metodo maieutico del litigare bene parte dal principio che il litigio è per il bambino un modo per riconoscere se stesso e gli altri, attraverso di esso scopre il senso del limite, individua grazie alla resistenza che incontra le proprie capacità e i propri difetti, scopre l’errore come momento evolutivo e creativo.
In questo senso il conflitto ( conflitto = soffrire insieme) diventa opportunità per crescere, per imparare a stare con l’altro, considerando l’avere idee diverse e anche in contrapposizione come una ricchezza, una risorsa!
I litigi sono visti come naturali e fondamentali per imparare a conoscersi!
Questo metodo prevede quattro passi fondamentali:
- Non cercare il colpevole
- Non imporre la soluzione
- Favorire la versione reciproca del litigio
- Favorire l’accordo creato dai bambini stessi
Attraverso la creazione di un angolo specifico della sezione ( tappeti con cuscini oppure un tavolo con due sedie, dei foglietti per disegnare le emozioni che provano o gli accordi presi come un patto) adibito al “litigare bene”, detto anche conflict corner, i bambini sanno di avere un angolo privilegiato in cui andare a risolvere il conflitto, attraverso tre regole fondamentali:
- PARLA CHI HA IL GOMITOLO IN MANO (gomitolo che rappresenta appunto il nodo che si è venuto a creare nella relazione e che si andrà a sciogliere con il confronto e la mediazione)
- NON SI DICONO PAROLACCE
- NON SI ALZANO LE MANI
I bambini diventano promotori della capacità di risolvere in autonomia i conflitti che si verificano fra loro attraverso il dialogo; la maestra non dà loro soluzioni, non chiede: “Chi ha iniziato”, ma lascia che chi prende il gomitolo dica cosa l’ha fatto arrabbiare. L’altro bambino sa che deve ascoltare e che poi verrà il suo turno per dare la propria versione. La maestra vigila ma non si intromette perchè i piccoli hanno la capacità di gestire il conflitto e di acquisire così una nuova ma importantissima competenza di autonomia fondata sul riconoscimento e sul rispetto della diversità di idee delle altre persone dalla propria.
APPLICAZIONE DEL “METODO ROSSI”
Il personale educativo della scuola ha partecipato ad un corso di formazione sul Metodo Rossi, tenuto dal professore Alessandro Rossi, fondatore della tecnica educativa presentata durante i 4 incontri.
Il Metodo Rossi si basa sulla cooperazione: l’apprendimento avviene attraverso la cooperazione e l’adulto ha il compito di stimolarla tra i bambini, attraverso semplici azioni di vita quotidiana (es. imparare a mettere e togliere le scarpe in autonomia) o attraverso attività strutturate (es. laboratori strutturati su format cooperativi in cui il risultato finale è il prodotto dell’intero gruppo, che contiene all’interno il singolo).
Uno dei requisiti per un buon lavoro di cooperazione è il piccolo gruppo, caratteristica che favorisce la partecipazione attiva di tutti i componenti.
Le educatrici della scuola hanno riconosciuto nel Metodo Rossi parte del lavoro che stanno svolgendo già da anni. Le lezioni con il professore Alessandro Rossi sono state utili per rinforzare ulteriormente questa parte di lavoro con i bambini. Inoltre sono state di stimolo per realizzare nuovi laboratori basati sulla cooperazione e sulle linee guida fornite dal metodo stesso: il laboratorio sulla creazione delle storie svolto con tutti i bambini Blu dell’ultimo anno; il laboratorio di Arte cooperativa rivolto all’intero gruppo classe (già sperimentato l’anno scorso in tre sezioni).
L’esito positivo dei laboratori è un incentivo per continuare a proporli, con alcune modifiche, nei prossimi anni scolastici, rinforzando la cooperazione che propone il metodo stesso.
Laboratorio creazione storie
I bambini dell’ultimo anno sono divisi in gruppi da tre. All’interno di ciascun gruppo è nominato un responsabile del silenzio, uno della gentilezza e uno della parola. Durante il lavoro i tre responsabili hanno il compito di intervenire in base al ruolo assegnato: in caso di volume troppo alto di voce, in caso non tutti i componenti del gruppo partecipano al lavoro e in caso in cui iniziano a crearsi discussioni troppo accese. Successivamente ad ogni gruppo è consegnata una busta con all’interno tre foto: un luogo e due personaggi. Il contenuto della busta assegnata è da stimolo per provare ad inventare una storia. Ogni gruppo successivamente realizza i disegni della propria storia e la drammatizza ai propri compagni.
Laboratorio di Arte Cooperativa
Il gruppo classe è diviso in gruppi da tre bimbi, ogni gruppo si dispone attorno ad un tavolo su cui l’educatrice colloca un cartellone e dei colori. Al suono della musica ogni gruppo inizia a realizzare un’opera sul cartellone, quando la musica si stoppa i gruppi cambiano tavolo ed alla sua ripresa continuano l’opera d’arte iniziata precedentemente dai compagni. Il lavoro è terminato osservando le opere d’arte realizzate a più mani dall’intero gruppo classe.
“ mamma, papà, sapete cosa faccio a scuola ? “
La nostra giornata…
La quotidianità è fatta di piccoli gesti, parole, sguardi, sorrisi, coccole…dal
“ buongiorno” del mattino al “ci vediamo domani” ….
E’ un rapporto di fiducia reciproca che si costruisce giorno dopo giorno: a volte più facile, a volte meno e che cresce sempre col passare del tempo.
E’ un impegno costante che la maestra ha verso i piccoli, che passa attraverso ritmi precisi per arrivare al raggiungimento degli obiettivi di crescita globale, nel rispetto assoluto dei tempi di ciascun bambino.
La giornata è scandita dal susseguirsi di:
– momenti didattici strutturati (l’insegnante propone e dà indicazioni precise sull’operare):
- Il momento della presenza (oggi “io ci sono”, individualità all’interno del gruppo)
- della conversazione (posso raccontare e condividere)
- della spiritualità (ascolto il mio cuore ed esprimo le emozioni)
- della percezione dello spazio,
- del tempo,
- delle regole (per il raggiungimento dell’autoregolazione)
- dei laboratori base, descritti nelle seguenti
– momenti ricreativi (il bimbo diventa protagonista della scelta del gioco e delle relazioni)
– momento pappa (sviluppo il gusto ed imparo il “piacere del cibo” )
– momento nanna,
– momento igiene mani, bagno (raggiungo piano piano la completa autonomia)
“aiutiamoli a fare da soli”
Maria Montessori
Come ci insegna M. Montessori, non ci stanchiamo di evidenziare l’importanza per i bambini, della conquista dell’AUTONOMIA.
Semplici gesti come abbottonarsi il grembiule, mettere e togliere il cappotto, infilare ed allacciarsi le scarpe (non importa se sono al contrario, vuol dire che ho provato…), soffiarsi il naso, lavarsi le mani, camminare accanto all’adulto, abbandonare il passeggino, salire e scendere le scale, costituiscono per i bambini traguardi importantissimi, che contribuiscono in modo fondamentale ad alimentare la sicurezza in sé e aiutano nella costruzione dell’identità.
Nella scuola cerchiamo di predisporre ogni cosa, affinchè ciascuno sia invogliato a fare da solo…”non si tratta di abbandonare il bambino a se stesso perché faccia ciò che vuole, ma di preparare per lui un ambiente dove possa agire liberamente “
Maria Montessori
Non solo un’AUTONOMIA pratica, ma soprattutto di pensiero, di sviluppo dei propri talenti, di apprendimento spontaneo dall’ambiente circostante, di accoglienza delle differenze come opportunità di arricchimento, di gestione dei conflitti, di realizzazione piena della propria personalità.
Spesso ci avvaliamo di tecniche partecipate per stimolare ad esempio tutti i bimbi a trovare soluzioni diverse ad un singolo problema o per decidere “democraticamente” una strada da percorrere o ancora, per raccogliere le idee di tutti e confrontarle.